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20 aprile 2014 MATTEO RENZI: UN AGNELLO NEL COVO DEI LUPI Sono tre gli eventi storici prolusivi di una svolta epocale che caratterizzano gli ultimi anni di quest'inizio secolo, Papa Francesco, Beppe Grillo e Matteo Renzi, tutti e tre dalla parte dei più deboli: il primo, l'unico veramente e sinceramente amato dagli Italiani e dal mondo intero, predestinato alla reinterpetrazione della religione cristiana, gli altri due a sconvolgere gli equilibri politici europei e mondiali. Una vera e propria rivoluzione: tre spine nel fianco dell'alta finanza che pretenderebbe di assoggettare il mondo e renderne i popoli schiavi. Giorni fa assistendo a dei lavori di potatura di ulivi chiedevo al capo squadra "cosa ne pensa di Renzi?" Mi rispondeva "diretturi è n'agnieddu nà mannira re lupi". Aitante, giovane, bello e con una gran voglia di fare, così è vissuto nel sentimento popolare e così sarebbe se non fosse che quell'agnello è stato allevato proprio dai lupi ai quali sentitamente, anche se ingenuamente, vorrebbe mutare il pelo, ma come si sa i lupi perdono il pelo ma non il vizio e Matteo altro non è che un utile strumento nelle loro mani che finirà con l'adeguarsi, se non a rischio di esserne sbranato. Al "rottamatore" in effetti è stata consentita l'ascesa al potere dai "rottamati", che senza di lui sarebbero stati travolti dal voto popolare: "Bisogna che tutto cambi perchè tutto torni ad essere come prima". Noi Italiani ci auguriamo utopisticamente che possa farcela con l'aiuto di Papa Francesco e di Gianroberto Casaleggio. Biagio Spadaro
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