Al primo turno delle elezioni regionali francesi l’estrema destra supera la coalizione di centrodestra. I sondaggi Ipsos proiettano come primi dati su base nazionale il Front National dal 27, 2 al 30,8 per cento, i Républicains – cioè le liste dell’ex presidente Nicolas Sarkozy di destra e centro unite – tra il 27% e il 27,5% e i socialisti dell’attuale presidente François Hollande tra il 23 e il 23,6%. I verdi sarebbero intorno al 6,6% e le liste di estrema sinistra intorno al 4%. Il Front National risulta in testa in almeno sei regioni su tredici: in particolare nella regione Nord-Pas-de-Calais-Picardia Marine Le Pen avrebbe ottenuto il 42,1%; Marion Maréchal Le Pen, candidata in Provenza-Alpi-Costa Azzurra, otterrebbe invece il 41,2%—; avanti anche lo stratega del partito, Florian Philippot, candidato in Alsazia-Champagne-Ardenne-Lorena, al 39,6%. I socialisti sarebbero in vantaggio in Aquitania e Bretagna; la destra di Sarkozy in Normandia, Paesi della Loira ed Alvergna-Rodano-Alpi; in Corsica – dove l’affluenza è stata altissima – si registrerebbe un sostanziale pareggio tra la sinistra e una lista regionale.
Per la stampa francese la vittoria del Front National al primo turno delle elezioni regionali di domenica è “uno choc”, come recitano diversi titoli di apertura. Uno sconvolgimento del panorama politico e istituzionale, mandato in frantumi dal partito di Marine Le Pen, sull’onda dello scontento degli elettori nei confronti dei partiti tradizionali.
Sinistra e destra senza voce
L’Opinion
Per il direttore Nicolas Beytout la situazione attuale – tre partiti inconciliabili che si ritrovano al secondo turno – “è rarissima” e “non si è mai verificata nella quinta repubblica, dove i negoziati tra i due turni si limitavano di solito a discussioni all’interno della stessa compagine”. Questo, prosegue Beytout, “è il risultato dell’incredibile pressione esercitata dall’ascesa dell’estrema destra e dall’insediamento nel paesaggio politico francese di una terza forza politica che è diventata la prima in ordine di importanza. Pensate per un confronto tra due blocchi tradizionali, la destra e la sinistra, le nostre istituzioni avevano finora favorito il dialogo e l’alternanza. Questi tempi sono passati. Questa nuova situazione lascia i perdenti senza strategia né voce”.
Il nemico principale
Libération
“Anche se la sinistra limita i danni siamo di fronte a un paesaggio completamente inedito. Impensabile fino a ieri, l’idea che [il Front National] possa prendere il potere diventa più concreta per questo partito che guadagna cinque punti a ogni elezione”, sostiene Laurent Joffrin. “Occorre procedere a un esame che riguarda la politica in generale, sulla quale si è riversata la rabbia degli elettori”, prosegue il direttore del giornale, “a cominciare dalla gauche in particolare, la cui assenza di risultati apre la strada all’intolleranza. […] Un terzo dei francesi hanno votato FN, ma i due terzi non vogliono la sua politica. In queste condizioni la logica classica del nemico principale deve imporsi. Tra destra ed estrema destra occorre scegliere il male minore”.