Il blog è dededicato a Maria, bella, fiera, aitante, onesta: la
mia fidanzata, mia moglie, la formidabile compagna degli anni ruggenti,
della progettualizzazione e della realizzazione, la madre dei miei
figli che amò tanto e seppe crescere ed educare
impareggiabilmente, al nostro legame speciale ed esclusivo, al mio
unico vero amore.
La sua perdita (27.06.2006): un dolore struggente, un vuoto incolmabile, un richiamo sempre presente. Le sue volontà sono state eseguite.
Dopo la sua scomparsa ancor più: "...desideroso della sola compagnia di quelli i quali comandano non già di chiudere, ma di aprire gli occhi ..."(Giordano Bruno).
27.06.2016 Nel 10° anniversario della scomparsa di Maria, una mutilazione che mi ha sbandato e lasciato nello sconforto per anni alla ricerca di dare un senso alla mia vita, sento di ufficializzare la mia convivenza con la Preside Maria Concetta Prestipino Giarritta divorziata: una compagna orgogliosa, volitiva, intelligente, arguta, pura di spirito, una sapiente consigliera con i piedi ben piantati a terra con cui amo disquisire del "phànta rhéi" provocandone un contraddittorio suggestivo, stimolante, frizzante ed arricchente. Ci siamo rimessi in moto, assaporando ogni attimo del fluire del nostro viatico, in un rapporto esclusivo, gratificante ed insuperabile, allietato dalla ciclica armoniosa presenza dei miei e dei suoi figli che onorano la Patria Italia e dei quali andiamo orgogliosi. Unico cruccio è il tempo che ci sottrae la folle megalomania di Fera Agostino, invidioso, indesiderato, abusivo intruso nelle nostre vite, costringendoci a continui odiati pellegrinaggi presso Procure e Tribunali, allietati dalla scoperta di trattorie e ristoranti incastonati in siti incantevoli dove trionfa la natura e l'amore.
Questa è la storia di un Direttore Coordinatore di Istituti Penitenziari e di un manipolo di coraggiosi che hanno osato mettere a nudo l'operato di un mezzo procuratore di periferia e dei suoi "amici" subendone vessazioni da martirio.
Dagli omicidi Tumino-Spampinato alle collusioni col clan Dominante Carbonaro, dall'Amm.ne Prov.le alla Banca degli amici (Bapr), dalla C.neTributaria P. le all'Agenzia delle Entrate, tutto sotto stretto controllo: il "SISTEMA PERFETTO" creato da un procuratore di periferia che ha pilotato gli eventi per oltre un quarantennio alternando funzioni requirenti e giudicanti, servendosi di una lobby di "teste di legno", creata "ad usum Delphini" a tutto scapito della meritocrazia intellettuale costetta ad emigrare e della civile crescita delle operose popolazioni Iblee.
Onore al "Prefetto Coraggioso Spirito Libero" Dott. Antonio Prestipino Giarritta che diede un contributo forte alla decapitazione del clan mafioso che insanguinò la provincia di Ragusa subendone un tiro Mancino; Al puntiglioso e preparatissimo Cancelliere Dirigente Dott. Ignazio Andolina ed al pervicace e sanguigno Ing. Sebastiano Agosta entrambi vittime di infime macchinazioni giuridiche morti senza aver potuto avere Giustizia.
Apprezzamento sincero ed incondizionato all'opera del Segretario Nazionale del P.d.C.I. On. Prof. Oliviero Diliberto, dei Generali CC. Dott. Francesco Guarrata e Dott. Giorgio Vincenzo Piras, del Prefetto Annunziato Vardè, del Questore Giuseppe Gammino, del Col. della G.d.F. Dott. Francesco Fallica, dei C.lli CC. Salvatore Gagliano e Sigismondo Fragassi.
Gratitudine delle popolazioni iblee al Mafiologo dei colletti bianchi Dott. Carlo Ruta, al blogger Direttore Dott. Biagio Spadaro, ai Giornalisti Dott. Paolo Mieli, Dott. Giuseppe Bascietto e Dott. Paolo Distefano, alla D.ssa Eurosia Buttitta e coniuge Biagio Zanchi + 44 per aver riacceso le luci della ribalta sugli omicidi Tumino-Spampinato la cui memoria è più che mai viva nell'intellighènzia degli Italiani e nel sentimento popolare delle Popolazioni Iblee che invocano GIUSTIZIA: primo fra tutti SALVO SPAMPINATO (fratello dell'assassinato) e la moglie Avv. del Foro di Roma Lucia Gulino a tutt'oggi impegnati nella ricerca della verità.
E' anche la storia di coraggiosi Magistrati ed Ufficiali di Polizia Giudiziaria Interforze che continuano a fare il loro dovere fino in fondo rischiando la vita e che tutti gli Italiani onesti ringraziamo.
Questo
blog di cui è titolare il Direttore Biagio Spadaro non rappresenta una testata giornalistica, in quanto non chiede
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III della L.n.62 del 7-03-2001. Provider:"Register.com SpA" registrato
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Si precisa che le pubblicazioni qui contenute che riguardano l' operato del procuratore Fera Agostino da egli assunte "autoreferenzialmente" e "calunniosamente" come "diffamatorie" per cui ha richiesto ripetutamente ed invanamente l'oscuramento di questo blog a Procuratori Generali, a P.M. ed a Giudici di mezz'Italia, sono attinte da atti giudiziari di pubbliche udienze e pertanto divulgabili ai sensi di Legge. FERA AGOSTINO, piuttosto che cercare affannosamente di nascondere il sole con la rete, non ha che da mantenere comportamenti legittimi e consoni al ruolo rivestito, significando che in difetto, ad ogni ulteriore sua querela per "diffamazione", continuerà a seguire ulteriore denunzia dello Spadaro per "calunnia". Non è infatti nè razionale nè legittima la sua pretesa ossessiva nel pretendere che si debbano fare i processi nei processi, sol perchè le conclusioni cui sono pervenuti i Giudici non sono di suo gradimento. Si rassegni e si convinca che denunziare il Direttore Spadaro per i contenuti veri e provati di atti difensivi scriminati ope legis ed invocare le medesime esimenti, com'è suo costume, ogni qualvolta viene denunziato perchè colto in fallo, sono cose inconciliabili, certamente non degne di un magistrato (vedansi atti dei p.penali in ME. n. 1958/11 R.G.N.R., per cui è stato richiesto il rinvio a giudizio del Fera per i reati p. e p. dagli artt.81 e 314 co.2 c.p., atti del p.penale a suo carico n.6785/11 R.G.N.R. per il reato p. e p. dall'art. 323 c.p. con decreto di non accoglimento della richiesta di archiviazione, relativo alle lettere anonime al P.G. Tinebra ed al Pres. Duchi).
La sua follia lo ha indotto a denunziare lo Spadaro per i contenuti del suo "appello" per l'assoluzione nel merito alla sentenza prescrittiva del p.penale n.608/98 RGNR presso il Tribunale di R. Calabria. Procedimento definito con ordinanza di archiviazione del Giudice Domenico Santoro del 18.06.2013 e non pago di ciò anche per i contenuti del relativo "ricorso" per cassazione con cui lo Spadaro è stato assolto "perchè il fatto non sussiste", col risultato che sono pendendi 2 p. peneli, uno a carico dello Spadaro per il reato di cui al comma 1 dell'art.368 c.p. e l'altro, su controdenunzia dello Spadaro a carico di egli denunziante Fera per i reati di cui agli artt. 368 c.p. - 595 c.p. e 612/bis c.p. (atti persecutori - Stalking).
"NEL TEMPO DELL'INGANNO UNIVERSALE, DIRE LA VERITA' E' UN ATTO RIVOLUZIONARIO" (george orwell)
CLICCARESUI TITOLI A DESTRA ED A SINISTRA DELLO SCHERMO, CRONOLOGICAMENTE ORDINATI E PROGRESSIVAMENTE NUMERATI.
Questo dominio, il cui titolo inventato dall'autore è sintomatico del malessere della Giustizia Italiana, si prefigge:
*in
primo luogo di ridurre in pristino la LEGALITA' presso la Procura della
Repubblica di Ragusa, restituendo la perduta fiducia nella giustizia
penale alle popolazioni iblee, indignate per il permanere ad oltranza
nel Tribunale che occupa da 40 anni del Procuratore Fera Agostino,
nonostante già da qualche lustro ne sia stata chiesta la rimozione da
più parti e da ultimo anche dall'ex Ministro di Grazia e Giustizia On.
Prof. Oliviero Diliberto, ben consapevole dei fatti, con la storica
interrogazione parlamentare del 4 ottobre 2005, dai contenuti pesanti
come macigni, che hanno occupato le prime pagine anche del "Corriere
della Sera", seguita dalle dichiarazioni Sen. Giuseppe di Lello,
Magistrato di indiscusso valore e coraggio già appartenente al pool
Caponnetto-Falcone-Borsellino, dal Sen. ragusano Gianni Battaglia, dall'ex Direttore del
Carcere di Ragusa e Cons. Provinciale Avv. Biagio Spadaro dallo
Scrittore Dott. Carlo Ruta e da una pletora di comuni cittadini,
intellettuali, docenti, professionisti, imprenditori, gionalisti tra
cui SALVO, fratello di Giovanni Spampinato assassinato da Roberto
Campria, figlio dell'allora presidente del tribunale di Ragusa, proprio
quando stava per fare il nome e svelare i moventi dell'omicidio
dell'ing. Angelo Tumino a tutt'oggi per mano ignota, le cui indagini
preliminari furono gestite dall'allora p.m. Fera Agostino.
*di
tutelare con la necessaria fermezza e coraggio civile i cosiddetti
“diritti negati” delle persone più deboli contro ogni forma di abuso
della Pubblica Amministrazione e/o di soggetti privati in posizione
dominante, contribuendo a fare crescere la legalità e l’etica
deontologica della professione forense, la cui nobiltà è troppo spesso
offuscata da comportamenti non sempre improntati a lealtà
professionale, ovvero dalla diffusa debolezza dei Consigli dell’Ordine,
incapaci di uscire dalle logiche dominanti ed in genere più vicini agli
interessi del potere che a quelli della collettività;
*di
essere un osservatorio permanente sul vasto fenomeno dell’illegalità
istituzionale e della giustizia negata con particolare riferimento alla
Sicilia ed alla provincia di Ragusa, sovvertendo e calpestando
impunemente i valori di legalità e giustizia in cui tutti crediamo e
che dovrebbero essere alla base della civiltà, in uno stato di diritto
qual è il nostro;
Saranno
fatti i nomi di magistrati, avvocati, cancellieri,
periti,amministratori pubblici, politici e imprenditori ritenuti
responsabili degli abusi che ci sono stati e ci verranno denunciati:
una banca dati in continua espansione per il susseguirsi di “notitiae
criminis”, a carico di infedeli servitori dello Stato, che sarà a
disposizione di ogni lettore.
Per
ovvie ragioni verranno pubblicate solo le notizie verificabili e
corredate da idonea documentazione, con l’impegno di aggiornamento dei
dati in base alle segnalazioni che man mano perverranno da parte dei
diretti interessati.
Il
servizio, senza alcun onere, si propone di offrire ai cittadini, in
tempo reale, una costante quanto obiettiva informazione sui crimini
paraistituzionali del potere, che la stampa di regime molto spesso
cerca di occultare, essendo espressione delle cordate
affaristico-giudiziarie che si scontrano nel paese.
Un
elenco sempre più ricco di dati, con le informazioni che perverranno da
parte delle vittime della falsa legalità e di quegli operatori onesti
della Giustizia, che credono nel principio di uguaglianza dei cittadini
di fronte alla Legge e che la magistratura debba essere messa in
condizione di fare il proprio dovere fino in fondo senza guardare in
faccia nessuno.
Uno
strumento per conoscere i perversi meccanismi di controllo del pianeta
giustizia e “le oscure vie”attraverso cui i furbi ed i disonesti hanno
spesso la meglio sulle persone per bene, a cui è dovuta Giustizia, e
che, invece di venire tutelati dalla Legge, si ritrovano vittime di una
ramificata rete di protezioni illecite che, nonostante il vento di
tangentopoli, continua ad alimentare la corruzione
politico-giudiziaria, soffocando la legalità ed il diritto ad una
giustizia equa e rapida per tutto il Popolo Italiano.
La
“mappa” consentirà di radiografare i comportamenti, di magistrati e politici corrotti, di funzionari pubblici ed operatori di giustizia, che
nell’esercizio delle loro funzioni dovrebbero garantire la legalità e
che invece, spesso, appaiono come garanti di poteri occulti e
criminali, protesi a difendere ad oltranza gli interessi di potenti e
farabutti di ogni risma.
Un
ordine di falsa legalità soffoca la società ed annichilisce il profondo
e radicato bisogno di Giustizia a cui ogni uomo libero aspira,
impedendo ad un intero popolo di progredire e vivere in pace. Nel
nostro paese vige un sistema per cui è pressocchè impossibile per un
comune cittadino ottenere Giustizia nei confronti di un potente o di un
amico degli amici potenti.
La
Giustizia è condizionata dai partiti e da pochi imprenditori di regime
che a loro volta sono in grado di controllare la vita politica ed
amministrativa.
Pendono
oltre 9.000.000 (tra civili penali ed amministrativi) di procedimenti a livello
nazionale, con una percentuale di impunità pari all’80%. Tale
situazione di intasamento della Giustizia viene volutamente mantenuta
ed aggravata per impedire la definizione di tutti quei processi civili
, penali amministrativi che, in un modo o nell’altro, avrebbero, già da
tempo, determinato la soccombenza di potenti e personaggi vicini alle
lobbies trasversali che controllano il Paese.
Genealogie: dopo la pubblicazione di 3)
Genealogie: archivio Spadaro di Passanitello ramo SPADARO - CARINI da
cui ne discende il redattore: Avv.Biagio Spadaro -Sardo (30.08.2006),si preannunzia la pubblicazione del ramo SARDO-COCUZZA-MELFI
Inizia la pubblicazione del Manoscritto del 1984, del Direttore del Carcere di Ragusa Dott. Carmelo Mauro "Fotogrammi del mio tempo" : 52 flash struggenti, penetranti, di straordinaria bellezza e vis
comunicativa, una promessa che Gino Spadaro si appresta a mantenere,
all'inseparabile ed indimenticabile amico scomparso, personaggio unico
ed irripetibile che porta nel suo cuore e col quale gli piace
incrociare la spada verso il cielo, nel motto "uno per tutti, tutti per uno" (31.03.2007).
A distanza di 3 anni e dieci mesi dalla prima riproposizione su questo blog della pubblicazione su http://italy.indymedia.org/news/2005/05/791351.php dal titolo "La rimozione di Agostino Fera dalla procura è necessaria",
finalmente, dopo tanti rinvii, quando ormai nessuno ci credeva, il 2
marzo 2009 ha lasciato la mini Procura di Ragusa (con competenza su 8 dei 12 comuni della provicia) con 7 p.m. in organico, per
andare a dirigere in fase di prepensionamento la Procura dei Minorenni
di Catania con 3 p.m. in organico. Ragusa si è liberata da una più
che quarantennale presenza supercontestata come mai dalla fondazione del Tribunale (oltre all'interrogazione
parlamentare del 4.10.2005, con cui l'ex Ministro della
Giustizia Oliviero Di Liberto ne chiedeva la rimozione, ed alle altre due che sarebbero seguite a causa dell'oscuramento del sito dello Storico Dott. Carlo Ruta, condannato su querela del Fera per stampa clandestina ed assolto in cassazione) in molti lo hanno
accusato e denunciato); torbida (<<insabbia tutto, sia a destra, che a centro, cha sinistra>>, parole dell'Onorevole Magistrato Giuseppe Di Lello diramate con comunicato ANSA Nazionale del 16.7.2007), alle quali sarebbe seguita querela del Fera definita con decreto di archiviazione del Tribunale di Palermo; narcisistica (<<Il difetto? perchè forse ne ho...>>, il suo verbo); opprimente - non connaturata alla funzione (alla domanda dell'intervistatore a cui
diceva che sarebbe potuto andare a fare il procuratore aggiunto a
Firenze od il capo a Treviso e a Parma "Però all'ultimo momento ha
rinunziato?", ha risposto <<per non dare adito ai miei detrattori di poter dire di avermi fatto fuori>>); inquietante <<I giornali purtroppo hanno causato poi il secondo omicidio>> (quello di Spampinato ndr); Sollecitato a ricordare su un duplice
colloquio che, pochi giorni prima che venisse ucciso Spampinato, ebbe
con Roberto Campria su una torbida vicenda di contrabbandieri, Fera
dichiarava: << No, non ricordo assolutamente, è di pura
fantasia una circostanza del genere. Io non ho incontrato più Roberto
Campria dopo averlo interrogato immediatamente dopo il delitto Tumino,
e poi in carcere (dopo il delitto Spampinato ndr) assieme al procuratore Puglisi>>.
Invece quei due incontri, del tutto oltre le righe, avvennero, e lui
stesso, a evitare che sorgessero problemi, ne fece nota al procuratore
generale di Catania, ma solo il 31 ottobre 1972, quando il cronista era
stato assassinato, il che ha rafforzato piuttosto che fugarli tanti
dubbi e perplessità sugli omicidi Tumino-Spampinato, quest'ultimo, si
ipotizza ("Corriere della Sera" e "La Sicilia"), fatto eseguire da
Roberto Campria, per occultarne il primo, a tutt'oggi per mano ignota
nell'ufficialità degli atti; arrogante in una pubblica udienza minacciava l'ex Ministro della Giustizia Di Liberto che ne aveva chiesto la rimozione <<vedremo come andrà a finire, perchè poi faremo i conti anche con lui>>.
Quelli che
il Procuratore Fera nell'esercizio delle sue funzioni, autoaccusandosi e mettendo in dubbio quell'equilibrio ed imparzialità di cui dovrebbe essere dotato ogni magistrato, ha definiti in atti pubblici (per estratto) "inqualificabili signori presentatori di folli denunce" - "dal comportamento improntato alla calunnia ed alla denigrazione continua" - "alla spasmodica ricerca di vendetta insensata" - "perfidi e cattivi" - "livorosi e rancorosi" - "accecati dalla rabbia" - "dalle velenose insinuazioni" - "dai compotamenti spregiudicati"- "menti contorte e vendicative" - "menti distorte e vendicative" - "dalla propensione a delinquere" - "dalle personalità malate" - "detrattori" - "gaglioffi" - "folli grafomani
da sottoporre a perizie psicologiche" - "a consulenze psichiatriche" - "calunniatori indagati " - "diffamatori accertati" - "basta leggere anche soltanto i passi segnati da me a margine con segni e indicatori per rendersi conto delle loro condizioni mentali" - "che usano con violenza maniacale le parole" - "certamente disturbate mentalmente" - "insani di mente come può rilevarsi dal loro aspetto" e, con esclusivo riferimento allo Spadaro "le sue psicotiche elucubrazioni" - "mente distorta e vendicativa che da venti anni mi perseguita avendo il coraggio di affermare persino che è lui ad essere perseguitato" - "Incontrandomi o incrociando lo sguardo è solito guardarmi sempre con occhi torvi quasi a volermi colpire con gli occhi...etc.." (Sguardo assassino che avrebbe scatenato nel tremebondo magistrato "fibrillazione atriale" costringendolo al ricovero ed alla "cardioversione elettrica"), salvo a chiedere l'applicazione dell'esimente prevista dall'art.598 c.p. allorchè ne è stato denunziato per calunnia, orgogliosi dei risultati ottenuti a 360° (quelli visibili a
tutti + quelli agli addetti ai lavori), in occasione della sua
fuoruscita dalla scena pubblica ragusana, gli ricordano che "chi semina
vento raccoglie tempesta" e confidano nella Giustizia perchè si accerti, quantomeno: - chi fu l'omicida dell'Ing. Angelo Tumino a tutt'oggi sconosciuto, le cui indagini preliminari da più parti autorevoli e coram populi valutate carenti e fuorvianti furono svolte da Fera Agostino - chi fu il mandante dell'omicidio di Giovanni Spampinato
assassinato con sei colpi di pistola da Roberto Campria, figlio
dell'allora presidente del tribunale di Ragusa, in un contesto di
emergente neofascismo e di "magistrati (tra cui un pretore di Ragusa), Direttori Penitenziari,
Politici ed Amministratori corrotti", così come descritto dal "pentito"
capo clan Bruno Carbonaro allorchè iniziò
la sua collaborazione con la neo D.D.A. di Catania (1992); - le asserite collusioni del procuratore Fera con i capi clan Dominante-Carbonaro così come testimoniate alla pubblica udienza del 13.10.2011 nel p. pen. n.6647/2006 in ME. dal teste Giornalista Scrittore dr. Giuseppe Bascietto, persona integerrima, cultore della mafia vittoriese ed autore, tra l'altro de "Stidda la quinta mafia" costretto a lasciare il proprio paese sotto tutela; - chi assassinò il noto imprenditore calabrese Pasquale Pizzimenti, coinvolto nel 1992 in un’operazione antimafia nei confronti del clan Dominante-Carbonaro e trovato morto in un pozzo nelle campagne di Vittoria il 16 Dicembre 2001, delle cui indagini finite nel nulla si occupò il procuratore Fera; - chi fu il vero autore delle lettere anonime al Pres. Michele Duchi ed al P.G. Tinebra Giovanni, a tutt'oggi sconosciuto, nonostante i ripetuti inviti rivolti agli inquirenti dall'avv. Biagio Spadaro e dall'ing. Sebastiano Agosta, di fare periziare la grafia del Fera, l'unica ritenuta conducente dal perito grafico di parte (leggasi pubbl. n.44).
Il titolare di questo
blog, che nell'arco degli ultimi 22 anni ha subito reagendo, pur di preservare il proprio onore a cui tiene soprattutto e conservare
integra la propria incensuratezza, oltre 110 procedimenti penali ( Scatole cinesi" contenenti processi nei processi voluti dal Fera) per
difendersi dai meschini tentativi di trasferimento delle prove dal
colpevole all'innocente e che in parte si è occupato e preoccupato
della sete di giusitiza del popolo ragusano (cui ha dato e più spesso
prestato voce), è soddisfatto, intanto, del trasferimento del Fera(meglio sarebbe stato, come suggerito, il più lontano possibile dal distretto della Corte di Appello di Catania e dalla Sicilia), che sicuramente agevola l'ufficializzazione di quelle amare verità alle quali ha cercato e cerca ossessivamente di sfuggire ad ogni costo e con ogni mezzo, forte della sua carica, facendo leva e dando suggerimenti ai sui suoi colleghi, con l'utilizzo abusivo di uomini e mezzi dell'amministrazione della Giustizia e pretendendo attraverso le sue calunniose denunzie-querele (finalizzate al minamento della credibilità dei suoi "nemici e detrattori" ed al loro sfiancamento), che si facciano i processi nei processi per cancellare e preferibilmente rovesciare verità a lui sgradite. Non a caso Roberto Saviano scrive "Ciò che temono le mafie è che le loro storie e le loro vicende arrivino al più alto numero di persone".
Soddisfazione condivisa da un'infinita pletora di ragusani che ne hanno denunziato gli svarioni (per usare un eufemismo) ed aspramente criticato l'operato e che ritornano a
fruire di un pubblico servizio fin'ora interdetto dalla sua presenza: "La Procura della
Repubblica di Ragusa"
Pertanto nel dare il benvenuto al
neo Procuratore di Ragusa Dott. Carmelo Antonio Petralia, riprendono le pubblicazioni di "Fotogrammi del mio tempo" e delle Genealogie, ad iniziare da quella della Famiglia della madre dell'Avv. Biagio Spadaro "D.nna Maria Agata Sardo Cocuzza Melfi".
L'avv. Biagio Spadaro annunzia ai suoi lettori che tutto quanto c'era da dire sul caso Fera, neo pensionato, è stato detto, per cui da oggi 26.12.2013 cessa ogni relativa pubblicazione, eccezion fatta per i procedimenti in corso di definizione del cui esito verrà data notizia.
www.giustiziaesfatta.com pertanto, costituisce archivio storico dell'operato del procuratore Fera e del Direttore Penitenziario Spadaro nell'esercizio delle loro funzioni, a disposizione di quanti lettori vorranno od avranno necessità di consultarlo.
Continuerà ad occuparsi di genealogie, di europolitica e di eurogiustizia, a tutela del Popolo Sovrano e degli interessi nazionali.

Blasone della famiglia Spadaro:
"Di rosso alla torre d'argento ai due palchi murata ed aperta di nero fondata sulla campagna di verde e sostenuta a sx da un leone d'oro tenente in sbarra una spada d'argento guarnita d'oro"
Statics for giustiziaesfatta.com (2021-04) - main Webstats.register.it:
ACCESSI DAL 15.05.2005 al 05.12.2021 n.2.320.758

peugeot coupè cabriolet 308
IL CONTENZIOSO PENALE FERA-SPADARO INIZIATO NEL SETTEMBRE 1992 HA AVUTO FINE CON LE VITTORIOSE SENTENZE DEFINITIVE DELLE CORTI D'APPELLO DI MESSINA E DI R. CALABRIA DEL 18.12.2017 E DEL 29.05.2018.
IL DIRETTORE SPADARO NE ESCE DA INCENSURATO, ORGOGLIOSO ED A TESTA ALTA, CONTRARIAMENTE ALL'EX p.m. Fera Agostino SCONFITTO DA QUELL'UNICA INSUPERABILE VERITA' CHE HA TRAVOLTO GLI INNUMEREVOLI TENTATIVI DI PENOSE MISTIFICAZIONI SVENTATE DALL'INCROLLABILE FEDE NELLA GIUSTIZIA DEL SUO ANTAGONISTA COSI' COME ACCERTATE DAI SUOI STESSI EX COLLEGHI. PERTANTO CESSANO LE PUBBLICAZIONI SUL CASO.
L'ELENCO DEI 126 PROCEDIMENTI PENALI + 2 AMMINISTRATIVI E' VISIBILE CLICCANDO DI SEGUITO SU 40) Lontani da Procure e Tribunali macchine infernali (7.09.2009).
LE 93 PUBBLICAZIONI SUL CASO DI MALA GIUSTIZIA VISIBILI CLICCANDO SUI TITOLI RIPORTATI SUL LATO SINISTRO DI QUESTO FRONTESPIZIO CON GLI AGGIORNAMENTI CHE SI RENDERANNO NECESSARI COSTITUISCONO ARCHIVIO STORICO AD MEMORIAM POSTERITATIS.
SARA' DATA COMUNICAZIONE DEGLI ULTERIORI RISARCIMENTI CHE A VARIO TITOLO SARANNO LIQUIDATI ALL'AVV. SPADARO IN CONSEGUENZA DEI TORTI INGIUSTAMENTE SUBITI E RELIGIOSAMENTE SOPPORTATI PER BEN VENTISETTE ANNI SIN QUI.
TUTTI I CONTENUTI - TESTI, IMMAGINI E QUANT'ALTRO PUBBLICATO IN QUALSIASI FORMATO DIGITALE - PRESENTI IN QUESTO SITO SONO PROTETTI DAL DIRITTO D'AUTORE. NULLA, NEMMENO IN PARTE PUO' ESSERE COPIATO, MODIFICATO, DISTRIBUITO OD IN QUALSIASI MODO UTILIZZATO PER FINI DI LUCRO O PER TRARNE QUALSIASI UTILITA'.
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